Prima di conoscere Saskia, molte volte ho preso deliberatamente la stradina stretta in cui si trova il suo laboratorio, rallentando il mio passo per avere il tempo di spiare, attraverso le vetrine, i rituali a me sconosciuti della creazione artigianale.
Uno spazio pieno di scarpe da uomo, eleganti, semplici, raffinate nella loro essenzialità e presenza scenica; e tanti piccoli strumenti da lavoro, ognuno con una sua vita, in paziente attesa sul tavolo o fra le mani di Saskia.
E nella mia testa sempre tante domande, sospese silenziosamente nell'aria.
Un paio di mesi fa mi sono quindi deciso di bussare alla porta del laboratorio: una donna dai capelli rossi, che fino a quel momento avevo visto molte volte dietro al vetro, mi ha accolto senza indugi nel suo magico mondo. Una donna, anche se lo sguardo e l'energia sono quelli di una eterna ragazzina. Con un sorriso contagioso, mi chiede di chiamarla utilizzando solo il suo cognome perchè, così mi dice, non si è mai identificata con il suo nome.
Davanti ad una tisana profumata e speziata ed immersi nei colori e negli odori del negozio-laboratorio, Saskia inizia a raccontarmi la sua storia, mentre sta cucendo una scarpa...