Curatore d'arte. Ispiratore.
Corso Zucconi
Ho incontrato Corso Zucconi qualche mese prima dell'inaugurazione della mostra, quando ancora non era chiaro se e quando sarebbe stata aperta al pubblico. La sua testa riccia, piena di intuizioni e di un entusiasmo quasi folle, traboccava di idee una dopo l'altra: una valanga da cui mi sono volutamente allontanato, per qualche giorno, per riuscire a mettere ordine e raccogliere in questo articolo quello che mi ha raccontato a proposito del sogno di alcuni giovanissimi artisti che vivono a Firenze.
Mi ha accolto in una delle terrazze dell'hotel Torre Guelfa, in un punto al riparo dal vento freddo e, davanti ad una vista straordinaria su Firenze, sotto il rintocco delle campane, ha iniziato a raccontarmi, liberamente ed in uno stato di grazia, del suo progetto artistico.


Con le misure restrittive imposte durante la lunga quarantena l'albergo di famiglia si è svuotato completamente. E così ho deciso che - in questi tempi difficili in cui sembrava che le persone dovessero dimenticarsi dell'arte, della cultura, del teatro, delle performances visive - questo luogo si sarebbe potuto trasformare in uno spazio in cui praticare la bellezza e ricostruire una comunità artistica.
All'inizio è stato tutto molto caotico ed incerto. Ma dopo lunghi mesi di lavoro di squadra, questo luogo ha cambiato veste.


Per la mia famiglia, l'attività alberghiera è una tradizione, una filosofia interiore ed uno stile di vita.
Avevo già in passato gestito un progetto per riorganizzare uno spazio, poco fuori Firenze, dedicato ad attività nel campo dell'agricoltura biologica e questa esperienza mi è stata di grande aiuto dal punto di vista delle capacità organizzative.
Ho avuto poi la fortuna di trovare diverse persone innamorate dell'arte e davvero interessate a sviluppare nuovi progetti. Difficile, quando si vuole creare qualcosa da zero, fare tutto da soli. Ed io sono molto grato a chi si è unito a me in questo progetto entusiasmante di realizzazione di una residenza artistica.

A luglio dell'anno scorso, abbiamo organizzato qui nella torre un festival di musica elettronica e poi una "festa della vita" a cui hanno partecipato molte persone, più di quante ci aspettassimo e, devo ammetterlo, con l'indignazione di alcuni vicini.
Come mi sono finite in tasca le chiavi di questo albergo?
(Ride) Provengo da una famiglia che lavora in questo settore da molto tempo.
Stiamo aspettando da più di un anno che tornino i turisti a Firenze e che il nostro albergo, che abbiamo in affitto dalla chiesa, alla "modica" cifra di trentamila euro al mese, possa presto ripopolarsi. Come potrai immaginare, è molto costoso mantenere questi luoghi senza ospiti.

Per la mia famiglia, l'attività alberghiera è una tradizione, una filosofia interiore ed uno stile di vita. Gli ospiti lo sentono e quando ripartono si portano con sé il ricordo delle attenzioni e della cura ricevute da noi.

Adesso l'idea è quella di unire la galleria d'arte che abbiamo appena realizzato con l'hotel. Ci sembra una buona idea questa, considerando la natura storica ed evocativa di questo luogo ed il tipo di ospiti, visitatori stranieri benestanti con un certo interesse per l'arte, che lo scelgono.

A Firenze tutto è in un modo o nell'altro connesso alla politica. Questa è una città che non esprime una sua opinione divergente rispetto a quella della capitale. Tutti gli ordini che arrivano da Roma sono sostenuti ed accettati incondizionatamente alla velocità della luce. E così il nostro progetto vuole essere un piccolo atto di disobbedienza e di provocazione che trova la sua attuazione nel contesto di uno spazio cittadino trasformatosi, nell'ultimo anno a mezzo, a causa delle restrizioni per il covid, in una sorta di set cinematografico abbandonato di un vecchio film che, anni fa, sapeva ancora raccontare la dolce vita fiorentina.


Sì, Firenze è rimasta ferma nel tempo, nelle bellissime forme del passato. Non sono solo i turisti a venire qua per le vestigia del passato, ma anche gli stessi fiorentini sembra non riescano a vedere altro oltre al passato glorioso di questa città e finiscono così per disinteressarsi del presente.
La torre dove si trova il nostro albergo è stata costruita nel 13° secolo sul progetto di una influente famiglia che costruiva armi a Brescia, capitale italiana, ancora oggi delle fabbriche d'armi.

Si dice, forse esagerando, che il 70% dell'arte medievale e rinascimentale, per la quale l'Italia è famosa in tutto il mondo, si trovi a Firenze. Ed è noto che questa tradizione abbia sempre in qualche modo bloccato gli artisti contemporanei. Ero stanco di sentire sempre questi discorsi e così ho deciso di agire.

Ma non è sempre facile passare all'azione: per fare uno spettacolo in centro, per esempio, bisogna passare per tutta una serie di adempimenti poco entusiasmanti, fra scartoffie, firme, burocrazie, trasferimenti da un ufficio all'altro, raccolta di permessi al Comune, alla chiesa, ai vari enti preposti…Facile perdere la pazienza, soprattutto quando sembra che sia impossibile realizzare cose semplici all'insegna della bellezza, ma quando ci si mette all'opera per l'arte noi ritroviamo facilmente la speranza. Accettiamo le regole del gioco e mettiamo in atto i nostri piani.

Sì, Firenze è rimasta ferma nel tempo, nelle bellissime forme del passato. Non sono solo i turisti a venire qua per le vestigia del passato, ma anche gli stessi fiorentini sembra non riescano a vedere altro oltre al passato glorioso di questa città e finiscono così per disinteressarsi del presente.

L'11 gennaio festeggeremo il compleanno del nostro gruppo artistico e della nostra associazione che abbiamo deciso di chiamare Eterotopie Dissidenti.
E come dissidenti abbiamo dato il via alla nostra invasione artistica dello spazio urbano: in una delle prime installazioni, Trame Urbane, abbiamo giocato con dei fili rossi, intrecciandoli sulle architetture della città e facendoli fluire dalla balaustra del ponte Amerigo Vespucci, dopo aver annodato alla loro estremità inferiori poesie, composizioni, illustrazioni e dei fogli bianchi ed una matita come invito rivolto ai fruitori di passaggio a partecipare anche loro con un piccolo atto alla nostra installazione.

Trame inedite per tessere un dialogo con la città.
Un modo per rappresentare la nostra idea di arte come mezzo per comunicare con Firenze e con le persone che la abitano. Noi vorremmo svegliare questa città-museo dove il bello è così familiare, quasi una routine, che non sorprende più. E proviamo così ad offrire una via di fuga, una specie di teletrasporto artistico, verso nuovi modi di vedere e vivere questa città.

Con la convinzione che questa situazione in qualche modo cambierà ora stiamo mettendo tutte le nostre energie su questo progetto della residenza artistica nella torre.

Tutti gli artisti che partecipano a questa mostra sono stati selezionati lo scorso settembre fra settanta candidati. Abbiamo prima indetto un concorso - sembra sia volato il tempo da quando abbiamo ideato il manifesto di questo progetto ed oggi voilà…ecco la mostra con le opere degli artisti scelti. Ed a giugno partiranno un nuovo progetto ed una nuova mostra che coinvolgeranno artisti italiani e non solo fiorentini; sì, perché questa volta abbiamo deciso di uscire dai confini della nostra città.


La mia ambizione è quella di creare una tendenza più incline all'azione, alla performance art, all'installazione ed a forme di coreografia negli spazi urbani. La nuova mostra si chiamerà Eterotopia, su ispirazione di Micheal Foucault, il filosofo francese del XX secolo che ha introdotto il concetto di spazio nello spazio, di luoghi sospesi ed aperti su altri luoghi fra di loro comunicanti: un po' quello che cerchiamo di fare qua.

Non voglio creare una semplice mostra, ma piuttosto dar vita ad uno spazio creativo in fieri: energia creativa che non si cristallizzi ma possa continuare a generarsi, offrendo nutrimento agli artisti ed alimentando la loro voglia di sperimentare, non importa quanto questo possa essere difficile per un artista che vive a Firenze.

Per suggerimenti, idee, pensieri e tutto quello che volete condividere potete scrivere a
anotherflorence.it@gmail.com
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