Michele Mecatti
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Maestro di violino
Il suono magico del legno
Sono cresciuto in Unione Sovietica e quando ero piccolo, ai tempi in cui a scuola indossavo ancora la divisa con la spilla di Lenin, mi capitava di sentire il nome di Stradivari in qualche film su Sherlock Holmes o nei programmi educativi della televisione di stato; e di lui si narrava sempre come di un genio che, avvolto da un alone malvagio, si era portato con sé, nella tomba, il segreto del suono inimitabile del suo violino. Fino a quando a Firenze non ho incontrato un vero liutaio che, come molti dei miei eroi di Theflorence, mi ha raccontato il suo mondo di artista e di maestro artigiano.
Fin dall'infanzia ero affascinato dalla facilità con cui un pezzo di legno potesse prendere le forme più strane e mi sentivo molto attratto dalla struttura di questo materiale.

Coincidenza: quando ho iniziato ad imparare a suonare la chitarra, mi è capitato di incontrare un ragazzo che per hobby realizzava chitarre.

Ricordo ancora l'intuizione che immediatamente mi balenò nella testa: "metterò insieme le due cose che più amo al mondo, creare con le mie mani gli strumenti musicali e suonare gli stessi strumenti che avrò costruito". Ed è proprio così che è andata! Solo che il processo di creazione degli strumenti è andato molto oltre quello che da bambino sembrava solo un gioco.
L'Italia è la patria dei violini, non certo delle chitarre e così per me non è stato difficile trovare una scuola di liuteria.
Del violino io amo la sua costruzione, la sua forma, i suoi suoni. Del violino ho amato tutto fin dal primo momento. Ecco perché mentre studiavo alla scuola di liuteria, ho assorbito con entusiasmo e con una certa facilità tutte le sottigliezze ed i segreti del processo di realizzazione di un violino.

In Italia nel mercato degli strumenti musicali professionali la domanda di chitarre è molto inferiore a quella dei violini. C'è ancora una certa richiesta di chitarre per musica folk e jazz, ma per lo più sono chitarre elettroniche. Ed a me l'elettronica non interessa, io preferisco lavorare con l'acustica che nasce materialmente nella pancia del legno.
Per preparare uno strumento ci vuole un artigiano esperto che lavori in laboratorio per almeno venti giorni, se non un mese. Poi per la fase finale, la verniciatura, ci puoi mettere da quattro giorni ad un mese intero. Perché dalla verniciatura non dipende solo l'aspetto esteriore del violino ma anche la qualità del suo suono.

Il violino è cambiato poco dai suoi esordi, nel XVI secolo. Da quando ha avuto origine in Nord Italia ad oggi la sua forma è passata attraverso i secoli senza grandi cambiamenti. E non solo la sua forma ma anche i modi per realizzarlo. Ancora oggi, ad esempio, usiamo le stesse tecniche per verniciarlo.
Un'orchestra da sola può avere fino a trenta violini e tutti i suoi violinisti devono muoversi all'unisono, nella stessa direzione e con lo stesso identico ritmo, in un'armonia di suoni, movimenti e colori. Ecco perché non esistono violini per mancini.

Italia, patria del violino. E' in Italia che sono custoditi i segreti per costruire i migliori violini. L'Italia, anzi Cremona, ha sempre avuto il monopolio della produzione di violini. Tutti gli esemplari migliori e più costosi venivano in passato acquistati da clienti facoltosi, per lo più stranieri provenienti dal Nord Europa. Ma nel XIX secolo iniziano ad apparire strumenti fabbricati in Germania, in Inghilterra ed in Francia. Questi artigiani avevano cominciato a cimentarsi nella produzione di violini dopo aver cercato di carpirne i segreti, restaurando quelli realizzati dai maestri italiani.
Stradivari è stato un grande maestro, oltre che una sorta di PR dei suoi tempi, molto ben introdotto a livello "social". I migliori musicisti della sua epoca suonavano i suoi strumenti. Ed è stato anche un grande innovatore ed il pioniere di quel suono così caratteristico e riconoscibile che ha fatto innamorare musicisti e pubblico.
Lui ha cambiato il violino, dando qualità uniche ed ancora più intense al suo suono. In quegli anni in effetti iniziavano ad apparire nuove opere musicali in cui il violino era solista e ciò ha dato origine alla necessità di un suono che fosse maggiormente espressivo. E' generalmente accettato che Stradivari abbia dato proprio queste qualità al suono del violino, su questo non ci sono dubbi. E da sempre si è cercato di scoprire quale fosse il suo segreto, quali tecniche nascoste e misteriose utilizzasse per realizzare i suoi strumenti, quali trattamenti, quali pigmenti, quali finiture potessero spiegare i suoi capolavori.
A proposito di segreti, la leggenda di Stradivari e del suo segreto quasi precede il suo nome.
In realtà con tutti i restauri fatti nel corso degli anni sui suoi violini, non possiamo certo pensare che sia rimasto molto dei rivestimenti originali.
Consideriamo un altro aspetto: il tempo, il trascorrere del tempo, produce i suoi effetti sul suono del violino una volta che questo è stato realizzato.
E c'è poi un altro fatto interessante che teoricamente potrebbe avere la sua influenza sul suono dei violini realizzati da Stradivari ed in generale nei secoli scorsi: gli alberi una volta abbattuti venivano trasportati dai fiumi e l'acqua stessa apportava dei cambiamenti che possono essersi riflessi sul suono. In particolare, gli abeti della laguna veneta erano considerati i migliori perché "riposavano" per mesi nell'acqua salata.

Al segreto di Stradivari su cui tanto si è romanzato in passato la maggior parte dei maestri oggi non crede più.

In ogni caso, segreto o non segreto, permane quel suono unico ed eccezionale dei violini di Stradivari.
D'altra parte, tutti gli strumenti realizzati a mano hanno il loro carattere speciale, sono loro stessi delle opere d'arte. Ne puoi realizzare al massimo uno al mese. Per fortuna, nei laboratori artigianali non ci sono nastri trasportatori che sfornano violini...

Il violino è uno strumento insolito e chissà, forse, la qualità del suono dipende anche dallo stato d'animo di chi lo realizza e lo suona.

Nei paesi asiatici la nostra musica classica ed i nostri violini sono amati moltissimo. Io ho avuto la possibilità, grazie al mio lavoro di liutaio, di viaggiare in Cina, in Corea ed in Giappone ed ho notato la grande diffusione negli anni di molti centri di chirurgia plastica dove si eseguono operazioni per "europeizzare" gli asiatici; mi sono sempre chiesto che cosa spinga alcune persone a modificare i propri tratti e qualcuno in Asia mi ha risposto che è semplicemente una delle tante manifestazioni di ammirazione da parte asiatica di tutto ciò che è connotabile come occidentale. Da parte mia preferisco pensare che l'ammirazione per il nostro mondo si declini meglio come amore per la musica nata in Europa e in particolar modo per il suono celestiale del violino.

Ed è proprio grazie alla domanda che arriva dal mercato asiatico che oggi noi artigiani abbiamo abbastanza ordini di violini e violoncelli.
Un violino da mille euro è abbastanza per uno studente alle prime armi, mentre presumibilmente il suo insegnante suonerà uno strumento che costa tre, quattro fino a dieci volte tanto ed anche più.
I bravi artigiani non sempre sanno vendere bene i loro prodotti, mentre altri, più ordinari, sono più bravi nel processo di vendita che in quello della realizzazione artigianale.

Ho ascoltato violini che potevano valere seimila euro venduti a trentamila euro, accade anche questo! Prezzo e qualità non vanno sempre allo stesso passo anche nel nostro mondo. E quando un violino viene venduto ad un maestro famoso, automaticamente il valore economico degli strumenti realizzati da quel laboratorio aumenterà in maniera esponenziale

Per me il violino è uno strumento magico e chiunque sia coinvolto nella sua creazione è un mago.
Un vero mago che trasforma una materia prima naturale in suoni sublimi.
Io mi sono diplomato nella famosa scuola di Cremona, ma oggi ci sono tante altre scuole validissime dove poter apprendere questo magico ed incredibile mestiere.

Non dimentichiamolo, siamo in Italia e questa è la patria dei violini.
Per suggerimenti, idee, pensieri e tutto quello che volete condividere potete scrivere a
anotherflorence.it@gmail.com
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