William
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Tatuatore
La prima volta che ci siamo incontrati, io e William, è stato vicino a San Casciano, in un tempio vedico, un luogo che molte persone scoprono per la prima volta perchè interessate a praticare yoga o a meditare ed in cui poi alcuni si ritrovano a tornare come attratti da una calamita.
Eccomi ora dentro il suo studio, a Firenze.

Dalle casse arriva solo musica heavy metal di alta qualità.

William fa parte del movimento punk Streight age. Devo essere sincero, mi sono subito lasciato trascinare dai suoi racconti e mi sono dimenticato di chiedergli di dirci qualcosa di questo movimento che, nato negli anni 80 a New York, promuove attraverso la musica uno stile di vita alternativo e per certi aspetti purista: niente alcolici e sostanze intossicanti ed un regime rigorosamente vegetariano.

Insomma, molti potrebbero pensare non sia un movimento a cui aderire in maniera semplice per via di queste privazioni...
Sono nato in un piccolo paese della provincia di Firenze, a Figline Valdarno, dove ho trascorso i miei primi 28 anni di vita. Poi c'è stata Amburgo, dove ho lavorato e studiato, ma alla fine, dopo sette anni, sono tornato di nuovo in Toscana, nel mio paesello. Oggi sorrido pensando a che impresa sia stata per me tornare nella tranquillità della vita di provincia dopo Amburgo.

Fin dalla prima infanzia ho ascoltato rock, metal, punk; di solito tutti i musicisti
erano pieni di tatuaggi dalla testa ai piedi. Ricordo con quale interesse ammirassi i tatuaggi di Axel Rose e come in seguito abbia provato a copiarli, rifacendo i miei schizzi sul taccuino.
Conclusa la scuola ho iniziato a realizzare i primi tatuaggi e la cosa è diventata per me inarrestabile. E quando ho iniziato a pensare seriamente a quello che avrei voluto fare nella vita, non ci ho pensato molto...ho scelto i tatuaggi!

Ho lasciato allora un buon lavoro, venduto la mia auto ed i miei strumenti musicali (a quel tempo suonavo in una band hard-core con cui ho viaggiato in giro per il mondo) ed ho scambiato tutto questo per sette anni di vita ad Amburgo, dove si è svolta la mia formazione come tatuatore.
Ma non è arrivato tutto in una volta sola. Ho iniziato pulendo i locali del negozio, preparando gli strumenti di lavoro e lavorando alla reception e...nessuno mi ha pagato adeguatamente per questo, come nei migliori apprendistati del secolo scorso! Ero il primo ad entrare e l'ultimo ad uscire, chiudevo io il salone e poi correvo a farmi il turno di notte in un bar per potermi in qualche maniera mantenere. Tutto questo per due anni, sette giorni su sette non stop.
La cosa più interessante è che lavoravo come barista pur non bevendo alcolici e non ho davvero idea di come fossero tutti quei cocktail che ho preparato. So solo che i clienti bevevano allegramente e che nessuno si è mai lamentato...
Devo dirti che sebbene questi siano stati tempi difficili per me, li ricordo sempre con molto piacere.

Ad Amburgo lavoravo vicino a St. Paulik, un posto frequentato da prostitute, magnaccia, banditi. Come puoi immaginare, c'era una gran varietà di clienti. Ricordo che una volta è entrato nel nostro salone un capo della criminalità locale e per tutto il tempo che è rimasto da noi per farsi il suo tatuaggio ha lasciato l'auto con il motore acceso davanti alla vetrina, come fosse entrato per una rapina in banca, prontissimo da un momento all'altro a scappare! Un'altra volta si è presentato il proprietario di un bordello con un dilemma: come colorare una rosa, di rosso o di blu? Io gli ho consigliato di andare sul classico, su una rosa rossa tradizionale e solo per questo consiglio mi ha lasciato una mancia di 200 euro, insistendo fino all'inverosimile perchè io la prendessi.

A me piace lo stile classico, resto però aperto alla sperimentazione o se non altro ad aggiungere sempre qualcosa di nuovo alla tradizione. Ed adoro giocare con i colori.
Diventare un tatuatore è la cosa migliore che potesse capitarmi, è un lavoro che riempie la mia vita, portandomi un piacere incredibile: mi piace osservare come un'idea che nasce nella testa prenda piano piano corpo prima in un disegno su carta e poi sulla pelle del mio cliente; il momento più bello è quando vedo la soddisfazione sul suo viso, mentre esamina il mio lavoro sul suo corpo; il momento in cui io ho realizzato e concluso il suo tatuaggio per lui rappresenta in genere una fase significativa della sua vita o un nuovo inizio suggellato con un segno permanente che lo riempie di gioia.
Io amo Firenze, ma vivo nella sua provincia. Non ho mai voluto vivere in città. A tutto il caos urbano preferisco la tranquillità provinciale.
Ma adoro passeggiare per Firenze, amo i giardini di Boboli, le stradine, gli showroom, i diversi laboratori, i panifici, le gallerie, le osterie. Se poi parliamo di arte, Firenze è un luogo iconico, una delle città più belle del mondo, con tutti i suoi musei e gallerie, i suoi monumenti e le sue chiese, non finisci mai di ammirare la bellezza qui. Ma alla sera, dopo tutte le mie avventure fiorentine, torno con gioia nel mio piccolo “villaggio" toscano.
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